Comincio un po' in ritardo a
raccontare questa mia piccola avventura in Senegal. Sono partita da
sola per passare un mese ospite di UGPM (union des groupments de
paysans de Mékhé), un partner di Fratelli dell'uomo.
Ammetto che la partenza è stata un
po' difficile...non era la prima volta che facevo un viaggio da
sola, ma di certo non per così tanto tempo e in un paese così
lontano!
Quello che di certo non mi è
dispiaciuto è stato lasciare il gelido inverno per il caldo sole e
il tiepido vento che in dicembre rinfresca il Senegal.
Il mio viaggio comincia da Dakar, come
ospite dell'associazione Jahkarlo. Più precisamente sono ospite di
una bellissima famiglia italo-senegalese: Fabio e Fatima. Con loro
passo qualche giornata in famiglia cominciando ad apprezzare la
cucina senegalese e giocando un po' con i piccoli Ismael e David, i
loro figli.
Un pomeriggio sono invece ospite di un
altro partner senegalese di Fratelli dell'uomo, Intermondes. Dopo una piccola presentazione delle
loro numerose attività faccio loro qualche domanda sul problema dei
rifiuti a Dakar, in particolare sulla situazione della discarica Mbeubeus.
Nel mio ultimo giorno a Dakar ho la
fortuna di fare una piccola gita turistica in compagnia di un altro
ospite di Jahkarlo e accompagnati dal simpatico Khalifa, lo chaffeur
tutto fare fedele amico di Jahkarlo ed anche di Fratelli dell'uomo.
La destinazione è il lago Retba, meglio conosciuto come Lago Rosa per il colore che le acque assumono durante le ore più assolate del giorno a causa della presenza di un batterio che produce tramite fotosintesi dei pigmenti che danno al lago questa particolarità . Questo batterio è l'unica forma di vita che resiste nelle acque del lago a causa della sua elevata concentrazione salina, che si dice sia addirittura maggiore di quella del Mar Morto. Tutto questo sale è inoltre fonte di lavoro e di guadagno per gli abitanti della zona: ogni giorno gli uomini si cospargono di karite per evitare la disidratazione e si immergono poi nelle acque del lago per la raccolta del sale.
La destinazione è il lago Retba, meglio conosciuto come Lago Rosa per il colore che le acque assumono durante le ore più assolate del giorno a causa della presenza di un batterio che produce tramite fotosintesi dei pigmenti che danno al lago questa particolarità . Questo batterio è l'unica forma di vita che resiste nelle acque del lago a causa della sua elevata concentrazione salina, che si dice sia addirittura maggiore di quella del Mar Morto. Tutto questo sale è inoltre fonte di lavoro e di guadagno per gli abitanti della zona: ogni giorno gli uomini si cospargono di karite per evitare la disidratazione e si immergono poi nelle acque del lago per la raccolta del sale.
Partiamo quindi per un giro del
lago in jeep, proseguendo poi per le dune che lo circondano, fino a raggiungere la
spiaggia per ammirare l'oceano.
Il giro si conclude con la visita di un villaggio peul, dove il figlio del capo villaggio ci accompagna raccontandoci la vita del villaggio.
Prima di rientrare ci concediamo un po' di relax a bordo piscina nel villaggio turistico sulle rive del lago, già pieno di toubab arrivati per la stagione turistica.
Il giro si conclude con la visita di un villaggio peul, dove il figlio del capo villaggio ci accompagna raccontandoci la vita del villaggio.
Prima di rientrare ci concediamo un po' di relax a bordo piscina nel villaggio turistico sulle rive del lago, già pieno di toubab arrivati per la stagione turistica.
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