mercoledì 26 dicembre 2012

Dakar e lago Retba


    Comincio un po' in ritardo a raccontare questa mia piccola avventura in Senegal. Sono partita da sola per passare un mese ospite di UGPM (union des groupments de paysans de Mékhé), un partner di Fratelli dell'uomo.
    Ammetto che la partenza è stata un po' difficile...non era la prima volta che facevo un viaggio da sola, ma di certo non per così tanto tempo e in un paese così lontano!
    Quello che di certo non mi è dispiaciuto è stato lasciare il gelido inverno per il caldo sole e il tiepido vento che in dicembre rinfresca il Senegal.
    Il mio viaggio comincia da Dakar, come ospite dell'associazione Jahkarlo. Più precisamente sono ospite di una bellissima famiglia italo-senegalese: Fabio e Fatima. Con loro passo qualche giornata in famiglia cominciando ad apprezzare la cucina senegalese e giocando un po' con i piccoli Ismael e David, i loro figli.
    Un pomeriggio sono invece ospite di un altro partner senegalese di Fratelli dell'uomo, Intermondes. Dopo una piccola presentazione delle loro numerose attività faccio loro qualche domanda sul problema dei rifiuti a Dakar, in particolare sulla situazione della discarica Mbeubeus.

    Nel mio ultimo giorno a Dakar ho la fortuna di fare una piccola gita turistica in compagnia di un altro ospite di Jahkarlo e accompagnati dal simpatico Khalifa, lo chaffeur tutto fare fedele amico di Jahkarlo ed anche di Fratelli dell'uomo.
     La destinazione è il lago Retba, meglio conosciuto come Lago Rosa per il colore che le acque assumono durante le ore più assolate del giorno a causa della presenza di un batterio che produce tramite fotosintesi dei pigmenti che danno al lago questa particolarità . Questo batterio è l'unica forma di vita che resiste nelle acque del lago a causa della sua elevata concentrazione salina, che si dice sia addirittura maggiore di quella del Mar Morto. Tutto questo sale è inoltre fonte di lavoro e di guadagno per gli abitanti della zona: ogni giorno gli uomini si cospargono di karite per evitare la disidratazione e si immergono poi nelle acque del lago per la raccolta del sale.




    Partiamo quindi per un giro del lago in jeep, proseguendo poi per le dune che lo circondano, fino a raggiungere la spiaggia per ammirare l'oceano. 
    Il giro si conclude con la visita di  un villaggio peul, dove il figlio del capo villaggio ci accompagna raccontandoci la vita del villaggio. 
    Prima di rientrare ci concediamo  un po' di relax a bordo piscina nel villaggio turistico sulle rive del lago, già pieno di toubab arrivati per la stagione turistica.


    Lunedì: si parte per Mékhé. Mi sono accordata con Khalifa perché mi accompagni, evitando un viaggio lungo e faticoso con tutto il bagaglio che mi porto dietro. Si parte così in taxi e in tre ore circa siamo a Mékhé.   

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