Prima visita al villaggio Cherif Ka: è qui che
dovrebbe partire prossimamente un progetto di Fratelli
dell'uomo sulla sovranità alimentare.
Partiamo con la jeep di Falilou,
presidente di UGPM, e con noi viene anche Adama, un animatore delle
comunità di villaggio dell'associazione.
Seguiamo per un po' la Dakar-St.Louis,
la principale strada del paese, per inoltrarci poi in una strada
sterrata e sabbiosa. In questa zona c'è un clima arido, tra gli
arbusti e la rada vegetazione spiccano gli imponenti baobab, albero
simbolo del Senegal.
Solo mezz'ora di viaggio e siamo a
Cherif Ka.
La piazza è una grande distesa di
sabbia contornata dalla moschea e dalla futura banca delle sementi.
La prima cosa da fare in un villaggio
è porgere i saluti all'autorità. Andiamo quindi a salutare un
anziano signore seduto su una stuoia, all'ombra di una veranda.
Falilou traduce per me perché capisce poco il francese.
Poi ci spostiamo nel fulcro della vita
del villaggio. Un gruppo di donne sta preparando il bissap, ovvero
separano l'arbusto dal fiore di ibisco per poi preparare un
decotto che qui si beve fresco e molto zuccherato. Da noi è
conosciuto come karkadé, si beve caldo e proviene soprattutto dal
Kenya. Io consiglio il bissap!
Tornerò e allora ci sarà anche il
fratello di Tasrif così potremo discutere insieme del progetto e
del loro ruolo.
Prima di ripartire facciamo una passeggiata fino ai campi coltivati a manioca e poi Falilou si ferma per fare due chiacchiere all'ombra della moschea sgranocchiando arachidi.
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